La Solitudine del Dottorato – Parte I

Ci sono alcuni segnali, comportamenti, pensieri che, come una cartina tornasole, possono farti capire che il tuo dottorato non ha preso una buona piega. Se almeno la metà di questi elementi è presente nel tuo percorso del dottorato e sei ancora al primo anno, potresti porti qualche domanda sull’utilità di proseguire nel tuo cammino.

  1. Il tuo capo non esita a chiederti piccoli o grandi favori non direttamente collegati alla tua attività di ricerca (“Ho una presentazione la settimana prossima, mi puoi fare le slide?” “Mi riesci a fare questa figura?” “Mi procuri un portatile entro 10 minuti?”), non mostrando tra l’altro segni di apprezzamento o gratitudine. E questo non per forza a causa di cattiveria insita nel suo animo, ma semplicemente anche per pura superficialità nei rapporti umani.
    Attenti alle email della domenica sera!
  2. Capita di frequente di avere un problema, ma nessuno, e in particolare il tuo capo, mostra la volontà di ascoltarti o di capirti. Della serie: “A causa del budget estremamente ridotto che mi è stato messo a disposizione (mentre magari il tuo capo prenota camere di hotel iper costose), sono costretto a prendere un alloggio molto lontano dal centro conferenze, avrò problemi con la mobilità. Come posso trovare una soluzione, magari economicamente sostenibile”. Risposta: “Beh, prendi un taxi ogni giorno”. Grande!
  3. Capisci di non poterti esprimere liberamente all’interno del tuo spazio lavorativo, a causa di colleghi che, in maniera volontaria o solamente superficiale, non esitano a far partire voci e vocine di corridoio, trasformando i tuoi pensieri in casi aziendali.
  4. Capisci che i consigli e le indicazioni che ti vengono forniti dal tuo capo non sono nè intelligenti nè aggiornati allo stato dell’arte. Insiste nell’utilizzare metodi non aggiornati, che sai già che non possono competere con quelli attuali. Nel darti i consigli, inoltre, dimostra di non conoscere affatto lo stato e lo sviluppo del tuo lavoro.
  5. Il tuo laboratorio è mediocre. Nonostante la folle propaganda del tuo illuminato capo, il tuo laboratorio, almeno a livello nazionale, non produce buoni lavori, è diviso nelle sue lotte di potere, dispone di pochi fondi, è ignorato dalle aziende.

 

Altri segnali maggiormente centrati sulla tua persona possono essere:

  1. Ogni mattina, anche quando dormi bene e non hai particolari problemi, ti senti stanco e svogliato nel fare qualsiasi attività legata al tuo lavoro.
  2. Non ti trovi bene con le persone con cui lavori. Particolarmente presente è il caso delle persone doppio-giochiste, delle persone false che parlano con te solo quando hanno bisogno di un tuo lavoro o di un favore. Nel mondo della ricerca nessuno farà per te qualcosa di gratuito e disinteressato.
  3. Vivi continuamente in uno stato di stress, hai pensieri negativi, perdi fiducia in te stesso e inizi ad avere anche qualche problema fisico. Tipici sintomi sono la mancanza di sonno regolare, difficoltà ad addormentarsi, mal di testa, acidità di stomaco, depressione, continua stanchezza, apatia.
    Probabilmente durante il periodo del dottorato stai vivendo i migliori anni della tua vita, sia dal punto di vista fisico che mentale, non sprecarli!
  4. Anche in conseguenza del precedente punto, la tua produttività è bassa, e non la riesci ad incrementare neanche per sbaglio.
  5. La tua organizzazione tra il mondo del lavoro e la tua vita privata è pessima. Sensi di colpa, lavoro arretrato, cattive condizioni psico-fisiche ti portano a rincorrere continuamente il tempo, che sei costretto a sottrarre alla cosa più importante che tu possa avere: la tua vita al di fuori del lavoro.
    Corriamo corriamo, ma per cosa? Per espellere fogli di carta e far fare carriera a quello sopra di noi nella piramide dello sfruttamento universitario.

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